Sabato 5 Settembre, Milan – Monza, San Siro
L’amichevole di sabato sera a San Siro diventa molto di più che una partita di allenamento di fine estate. Diventa un incrocio di emozioni, di ricordi e di prospettive.
Già perché se vicine le due città lo sono sempre state, ci voleva un pallone che rotola per renderle così contigue. E ci volevano delle persone non qualsiasi perché fosse davvero possibile che dicendo Monza, si pensasse immediatamente al Milan. Così è stato da quando la famiglia Berlusconi, Silvio nelle vesti di patron e Paolo in qualità di presidente, ha assunto la proprietà del Monza Calcio dando le chiavi della società e il ruolo di Amministratore delegato ad Adriano Galliani. Inevitabile pensare ai trionfi in Italia e in Europa di quel Milan griffato Berlusconi-Galliani, anche se la squadra era in serie C. Ora, con la promozione in B, e con quel binomio al comando, i progetti non possono che essere più ambiziosi e la distanza con Milano diventa così ancora più piccola.
Perché se il Milan è tornato in Europa, il Monza vuole assolutamente conquistare la serie A. Il Dna del resto è lo stesso di sempre e la campagna acquisti dei brianzoli parla chiaro. «Il Milan è stato il grande amore della mia vita. È un passato glorioso che resterà sempre nel mio cuore. Il Monza invece è il presente e il futuro e io vivo guardando al futuro». Parole e musica di Silvio Berlusconi. Testa al Monza, cuore al Milan. Inevitabile. Tanto che anche l’ad Galliani parlando del nuovo acquisto, il terzino brasiliano Carlos Augusto, dice: «È forte, mi ricorda molto Serginho». Già, ex del Milan. E allora chissà quali pensieri passeranno per la testa di Berlusconi e Galliani sabato sera sugli spalti di San Siro per quella partita così speciale. Il cuore al passato, la testa al futuro. Per due città, Milano e Monza, mai così vicine.
Fonte interviste: ilgiornale.it
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